E’ possibile costruire un’alleanza tra ricerca, scuola, famiglia ed editoria nell’ambito del sistema scolastico che copre la fascia 0-6 anni?
La risposta a quella che è la sfida lanciata nell’ultimo ventennio e più, e successivamente sancita dal D.Lg 65 /2017, sta nei risultati di esperienze formative, di ricerca-azione e di editoria presentati a Taranto sabato 3 febbraio nel seminario dal titolo “Sistema integrato 0/6. Un’alleanza tra Ricerca, Scuola, Famiglia, Editoria” organizzato dal Gruppo Editoriale Raffaello e dall’Istituto Comprensivo R. Moro di Taranto - scuola polo per l’area della rete delle scuole Senza Zaino per una scuola comunità. L’incontro, organizzato al termine di un primo percorso formativo svoltosi a Taranto da un gruppo di scuole e servizi educativi organizzati in rete dalla dirigente dell’Istituto Moro, dott.ssa Loredana Bucci, è stato di fatto un momento di riflessione , confronto e di collaborazione fra l’Università di Bari rappresentata dalla prof.ssa Loredana Perla, la formatrice del corso dott.ssa Patrizia Granata, il rappresentante del gruppo editoriale dott. Giulio Pieraccini e le rappresentanti della rete delle scuole Senza Zaino. A Taranto Roberta Ponzeveroni, responsabile della formazione per le scuole della rete, ha illustrato il percorso di ricerca azione portato avanti all’interno della rete da un gruppo di docenti di scuola dell’infanzia e educatrici dei nidi sulla costruzione del Paesaggio di Apprendimento per bambini e bambine da zero a sei anni. ll percorso di ricerca-azione, sviluppato nell’ultimo triennio, ha prodotto le linee guida per il Paesaggio di Apprendimento zerosei definendo la cornice pedagogica e i criteri base per gli allestimenti e le pratiche. Il Modello Senza Zaino nella fascia zerosei guarda al mondo montessoriano, a Reggio Children, all’Outdoor Education e alla pedagogia di Idana Pescioli, punti di riferimento consolidati e riconosciuti sia a livello nazionale che internazionale. Si basa sul concetto sistemico di contesto esplorativo e transizione e ribadisce la centralità di bambini e bambine, soggetti di diritti, come protagonisti del loro percorso, nel quale si incrociano e si intersecano tanti contesti e situazioni relazionali diverse, fondamentali per la crescita e lo sviluppo di competenze. La Rete Senza Zaino promuove anche la ricerca sui Poli Infanzia che prevede la formazione congiunta di docenti ed educatrici e rappresenta una grande occasione per attivare un dialogo professionale proficuo, la conoscenza reciproca dei servizi, il recupero di elementi educativi e di cura derivanti da uno sguardo sulla unitarietà dello sviluppo da zero a sei anni e la possibilità di condividere buone pratiche. I servizi educativi e le scuole infanzia rappresentano dei presidi educativi fondamentali per il territorio. Gli studi promossi dalla Commissione Europea, che analizzano il contributo dei servizi per l’infanzia allo sviluppo cognitivo e socio emotivo dei bambini e delle bambine, dimostrano che la frequenza di una struttura per la prima infanzia di qualità offre ai bambini e alle bambine un solido inizio nei percorsi di vita e una serie di vantaggi ampiamente riconosciuti sul piano dello sviluppo che dei risultati scolastici. Getta solide basi per il successo dell’apprendimento permanente, la riduzione delle disuguaglianze socioculturali e una maggiore coesione sociale. Questo segmento formativo rappresenta il fondamento per la costruzione di sistemi educativi più efficaci e più equi. Patrizia Granata e Loredana Bucci hanno presentato anche la proposta della prima attività di ricerca svoltasi lo scorso anno scolastico e contestualmente il nuovo percorso di ricerca-azione che sarà realizzato nei prossimi mesi dalle stesse scuole e servizi che hanno partecipato al primo anno di formazione e che vedrà le scuole lavorare su “protocolli di osservazione” e sulla produzione di “un libretto pedagogico” per orientare i genitori nel supporto ai propri figli all’interno del contesto scolastico ; scuole e servizi educativi che non sono ancora poli zerosei ma che lavorano in rete sperimentando già quella continuità educativa e didattica indispensabile per offrire servizi di qualità ai nostri piccolini. Il lavoro messo in piedi è importante ed ambizioso ma i partecipanti erano ben contenti di continuare a lavorare studiare insieme anche con l’apporto della ricerca universitaria. In una società che cambia a ritmi vertiginosi l’alleanza tra educatrici, educatori, docenti della scuola , genitori e territorio risulta fondamentale per la crescita armonica dello sviluppo di ogni piccolo bambino. Loredana Bucci, soffermandosi sulla “ Formazione per crescere professionalmente" ha evidenziato come la forza generatrice dei percorsi di ricerca intrapresi e da avviare è rappresentata soprattutto dalla motivazione intrinseca dei docenti-educatori al cambiamento e allo sviluppo professionale. Costruire reti di scopo tra Scuole , Università , enti di ricerca, gruppi editoriali mira soprattutto a favorire iniziative di autoformazione , di formazione tra parti, di ricerca-azione , di innovazione didattica , di attività laboratoriali , di approfondimento confronto e crescita . “Il capitale professionale “ di cui è dotata la Scuola è uno dei principali fattori di crescita del Paese , la qualità dell’istruzione pertanto non puo non prescindere dalla qualità dei docenti .
L’editore Raffaello attraverso il suo rappresentante si è dichiarato disponibile a sostenere con pubblicazioni specifiche tutto il lavoro di ricerca che si svilupperà nel corso dell’anno. Daniela Pampaloni, coordinatrice della rete Senza Zaino ha illustrato l’organizzazione della rete ed il lavoro avviato e sostenuto anche in questa fascia di età mettendo in evidenza che dentro la rete ormai sono presenti anche i poli zero sei e nidi educativi gestiti da enti locali. La dott.ssa Pampaloni ha anche messo in evidenza quanto sia importante che l’università imposti percorsi di ricerca e azione nella formazione delle nuove generazioni di insegnanti e curi esperienze importanti come questa che si sta realizzando a Taranto. L’incontro è stato un momento importante di confronto fra esperienze e professionalità diverse animate da un comune intento di migliorare la qualità dei servizi offerti ai bambini ed alle bambine a cominciare dalla loro più tenera età sostenuta soprattutto dalla consapevolezza dei dirigenti e dei docenti di un’attenta e sistematica cura professionale .