Il progetto finanziato dalla Regione Toscana nel corso degli anni ha consentito alle scuole toscane di conoscere, sperimentare, realizzare ambienti formativi innovativi attraverso la metodologia propria del Modello Senza Zaino.
Nello specifico ha permesso di raggiungere tutti gli obiettivi che ci eravamo proposti nelle fasi di progettazione annuali, alcuni dei quali elenchiamo qui di seguito.
Sostegno alla diffusione e allo sviluppo del modello attraverso incontri, convegni e seminari
Attività che hanno svolto anche il ruolo di “apripista” per iniziative poi rivolte al resto della Rete Nazionale, come il tutoraggio/monitoraggio dello stato di attuazione del Modello in tutte le scuole
Attività di formazione per tutti i docenti delle scuole coinvolte (primo e secondo livello, consolidamento) – che nel resto della rete sono totalmente a carico delle scuole stesse
Incontri di coordinamento per i referenti a livello di area (Grosseto- Siena, Firenze- Prato- Arezzo, Pisa- Livorno- Pistoia, Lucca- Massa Carrara) che hanno consentito lo scambio di buone pratiche e l’organizzazione di percorsi di ricerca azione mirati alla soluzione delle varie criticità
Incremento delle strutture di supporto: Fabbriche degli strumenti di Lucca, Viareggio, Montespertoli, Castel Del Piano, adeguamento del portale Gestionale per il controllo dei dati delle scuole
Seminari rivolti alle famiglie per il supporto alla genitorialità
Apertura alla fascia 0-3 con il coinvolgimento dei nidi, primo in Italia il nido comunale “Mafalda” di Camaiore
Formazione dei formatori con conseguente incremento dell’Albo Nazionale con formatori toscani
Realizzazione di pubblicazioni tra le quali le “Linee Guida per gli spazi e gli arredi delle scuole dell’infanzia e primarie” e la “Valutazione Mite”
Realizzazione di ricerche in collaborazione con l’Università di Firenze
Ricerca azione continua dei docenti per l’apertura dei nuovi scenari e delle nuove sfide per una comunità capace: la formazione costante dei docenti, l’utilizzo di pratiche riparative nelle relazioni, la didattica differenziata, la comunità professionale dei docenti, il paesaggio di apprendimento, la comunità educante.
In questo anno scolastico, con la costituzione della Rete Regionale Scuole Senza Zaino, il progetto si dedicherà soprattutto alla “manutenzione” delle scuole esistenti che, dopo il periodo di criticità determinato dall’esigenza di formazione esclusivamente a distanza, necessitano di momenti di contatto diretto, di tutoraggi, di laboratorialità, di scambio reciproco: docenti hanno bisogno di sentire la “vicinanza” dei formatori.
Per questo, a partire dal mese di gennaio, potremo avviare le attività che prevedono incontri di coordinamento per tutti i docenti referenti delle cinque aree individuate. Un’attività, questa, già sperimentata e ritenuta particolarmente utile dagli stessi referenti.
All’interno dei coordinamenti saranno programmati ben 26 corsi di formazione specifici e suddivisi per livello di scuola, in base alle esigenze e ai piani di miglioramento elaborati dai vari gruppi di docenti.
Sono inoltre previsti due corsi completi di primo o secondo livello per le scuole in ingresso o al secondo anno di attuazione del modello, oltre alla cura della comunicazione attraverso l’implementazione della sezione del sito nazionale dedicata al progetto regionale.